Le 4C del diamante: il Taglio

Si torna a parlare di 4C: le caratteristiche che ogni diamante deve possedere per essere considerato tale! Oggi andiamo ad analizzare il taglio, dall’inglese cut, la seconda ”c” che scopriamo insieme.


Cos’è il taglio?

Il taglio del diamante è la forma raffinata, ottenuta dalla sua forma in pietra grezza. Descrive, più nello specifico, la lavorazione effettuata sul diamante grezzo, che viene tagliato e raffinato secondo precisi calcoli matematici.
Lo scopo del taglio è quello di ottenere una pietra che possa arrivare a riflettere quanta più luce possibile.

La storia del taglio

Le tecniche di taglio del diamante risalgono a centinaia d’anni or sono. La migliore, però, è datata 1919, ed è applicata ancora oggi. Si tratta del risultato ottenuto dal matematico Marcel Tolkowsky, che ha sviluppato il taglio ”brillante”, più tondeggiante, calcolando la forma più adatta alla diffusione della luce. Il taglio a brillante resta oggi il più prezioso.

Prima del taglio

Prima di arrivare all’opera conclusa, il tagliatore dovrà tenere conto della forma del grezzo, del taglio che vuole ottenere, delle proporzioni e simmetria della pietra che possiede.

Nessuna casualità: i tipi di taglio

Esistono specifiche linee guida matematiche, proprio per determinare i rapporti di lunghezza e gli angoli che un diamante deve avere per poter riflettere la massima quantità di luce.

La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, detta a brillante. Con questo termine si identifica un taglio rotondo con minimo 57 faccette lucidate. E’ bene specificare che tutte le gemme possono essere tagliate a brillante, ottenendo però differenze estetiche date dai loro diversi indici di rifrazione della luce. Altri tipi di taglio sono a brillante ovale, a cuore, a navette, a goccia, a smeraldo, a rosa olandese… talmente tanti (e talmente antichi!), che alcuni di questi stanno andando in disuso. Tra i più recenti, esistono invece il princess, il radiant, il barion e il cushion.

Dove si tagliano i diamanti?

Il maggiore centro per il taglio dei diamanti è stato per centinaia di anni la città di Anversa in Belgio, dove esiste un vero e proprio quartiere dedicato ai diamanti, il Diamantkwartier. Vi lavorano ancor aoggi oltre 12.000 tecnici e impiegati tra tagliatori, lucidatori e addetti alla commercializzazione. Anche l’India gode di un’importante posizione nel mondo dei diamanti: la città di Surat, attualmente, lavora quasi sull’80% dei diamanti di piccola caratura. Tel Aviv e New York sono altri due importanti produttori, soprattutto con la società De Beers.

Il risultato

In base alla qualità del taglio i diamanti sono stati suddivisi in tre categorie: “very good” (con simmetria e proporzioni perfette); “good” (con una minore precisione tra le proporzioni); “poor” (con numerosi difetti). Sbagliare il taglio di un diamante può portare a ingenti perdite di denaro.


Insomma: il taglio contribuisce notevolmente ad alzare il valore del diamante sul mercato, ma soprattutto ad aumentare la luminosità della pietra preziosa, per renderla ancora più bella ai nostri occhi!

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