Rolex Milgauss: storia e curiosità

La storia del Rolex Milgauss

Si dice che all’epoca gli scienziati del CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) contattarono direttamente Casa Rolex per richiedere un orologio da poter indossare in sicurezza mentre cercavano di svelare i segreti dell’universo nel famoso acceleratore di particelle ad alta energia situato a Ginevra.

Di questo non esiste alcuna prova certa ma questa storia non è poi così lontana da quella della Pan-Am che richiese alla Maison un orologio con la possibilità di segnare contemporaneamente due fusi orari. (GMT-Master) Leggi l’articolo sul GMT-Master

La referenza 6543

Nel 1956 nasce il primo Rolex Milgauss – la referenza 6543 – che prende il nome dal numero mille e dal “gauss”, l’unità di misura dei campi magnetici.

Il Milgauss, realizzato solo in acciaio, è stato creato per rispondere alle esigenze di scienziati che lavorano in ambienti “a rischio” sottoposti cioè a campi magnetici. Tra le caratteristiche principali della ref. 6543 vi sono il quadrante a nido d’ape e la scritta Milgauss in rosso.

La referenza 6541

Il Milgauss 6543 è tuttora rarissimo. Prodotto per meno di due anni in circa 150 esemplari nel 1956 lasciò il posto al suo successore con referenza 6541, la resistenza al magnetismo era garantita non solo dal trattamento antimagnetismo del meccanismo ma anche dalla presenza di un secondo fondello interno in metallo non conduttore del magnetismo.

Con la sua lunetta girevole nera e la cassa Oyster in acciaio da 38 mm, condivideva molto del suo design dal Submariner. Ma un segno distintivo forte e chiaro c’era: per differenziarlo dal diver ad un certo punto il Milgauss 6541 presentò una originale lancetta a forma di fulmine.

Rolex Milgauss 1019

Dopo soli quattro anni Rolex ritirò la ref. 6541 che sostituì con la referenza 1019, un modello che si discostava completamente dal design con cui il Milgauss era venuto alla luce. Siamo a inizi anni 60 e l’orologio prende tutt’altra strada estetica che si incrocia con il look degli Explorer.

La produzione era limitata ma le modifiche approntate e la gamma proposta furono molte. Ora veniva offerto anche con quadrante argento oltre che nero con sempre presente la scritta “MILGAUSS” in caratteri maiuscoli sotto le ore 12.

Il modello con quadrante argento era poi perfetto per gli utilizzatori del CERN. A differenza di quello nero non possedeva né indici né lancette luminose. Dato che all’epoca si usava il pericoloso Radio le emanazioni di questa sostanza luminescente erano incompatibili con l’utilizzo in un laboratorio scientifico. È piuttosto naturale perciò che anche questi Milgauss no-lumen siano oggi anche loro molto ricercati

Nel 1988 dopo essersi resa conto che, in un’epoca in cui gli orologi professionali non venivano praticamente mai indossati al di fuori dei contesti per cui erano stati progettati la domanda per il Milgauss era praticamente scesa a zero, Rolex lo tolse di produzione.

Il Milgauss dal 2007

Nel 2007 Rolex presenta le nuove referenze: 116400 con calibro 3131 e spirale PARACHROM. 

La cassa passa da 38mm a 40mm e il fondello viene inciso con le parole ROLEX OYSTER e MILGAUSS insieme al simbolo del coronato.

Il Milgauss GV

Nel 2008 viene presentata la referenza 116400GV rappresenta la “versione anniversario” caratterizzata dal vetro zaffiro verde, un nuovo quadrante Blu elettrico e la campana che protegge il movimento incisa con una lettera B con una freccia, simbolo della densità del flusso magnetico.

Il Rolex Milgauss nella pratica

Come il magnetismo disturba il funzionamento di un orologio? 

È noto che i campi magnetici misurati in oersted influenzano la regolarità di marcia di un orologio meccanico. Un orologio sente a intermittenza il magnetismo già a 60 oersted, mentre a 100 oersted cessa di funzionare.

Nota che il magnetismo in un orologio non è passeggero. Quando esso ne è afflitto sinché non lo si smagnetizza – operazione a volte effettuabile con uno strumento senza smontare il movimento (ma non sempre) – è praticamente inutilizzabile.

Il fenomeno del magnetismo può accadere anche se sono oramai anni che gli orologi sono certificati antimagnetici.

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